Non è sempre tutto facile e siamo sempre tutti bravi, a parole…
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Lettera aperta ai cittadini parlamentari del Movimento 5 Stelle.
Premessa: non ho votato il M5S.
Ho conosciuto il blog di Grillo fin dal 2007 quando avevo iniziato ad aderire ai primi meetup in formazione.
Se voi siete oggi in Parlamento questo è dovuto anche al vostro coraggio di sfidare il potere costituito, dalla vostra volontà di partecipare alla vita politica e sociale di questa nostra Italia, al desiderio di ribellarsi a tante ingiustizie che vediamo tutti i giorni, sotto gli occhi di tutti noi. Questi sono gli stimoli che mi avevano convinto a partecipare ai primi Meetup.
Questo spirito di libertà, di ribellione alle ingiustizie, di partecipazione sono condivisi da molti nella nostra Italia, e questo sentimento diffuso è ciò che Beppe Grillo, grazie alla sua organizzazione gestita da Casaleggio, ha saputo intercettare nella nostra società e tradurlo in movimento di massa.
Adesso voi siete in Parlamento ed avete nelle vostre mani un potere che fino a qualche giorno fa neanche vi sareste sognati di avere. Ognuno di voi ha il potere di esprimere un voto, e mai come adesso 1 voto vale 1.
A questo punto voi dovete ascoltare soltanto la Vostra coscienza e fare l’ultimo atto di ribellione.
Perché il paradosso di questa situazione è che il nemico è proprio alla vostra testa. Sì, Beppe Grillo è oggi il vostro peggior nemico. Certo voi sarete grati a Beppe che vi ha permesso di arrivare in questo posto, ma adesso lui vuole imporre il suo modo di pensare, vuole obbligarvi ad agire come decide lui.
Lui non ha neanche 1 seggio in Parlamento, anche perché secondo le vostre stesse scelte è ineleggibile.
Lui si è sempre dichiarato un semplice portavoce, e invece adesso vuole imporre le sue scelte a ognuno di voi.
Così voi rimanete soltanto dei semplici burattini pronti ad alzare la mano a comando.
È già arrivato alle minacce, a mandare via chi non si adegua a calci nel culo. E non so quanto queste minacce possano essere realmente pesanti. Ho già letto tra i commenti del blog frasi come “siamo in guerra e in guerra chi tradisce viene fucilato”…
Sicuramente siete tutti sotto una tremenda pressione psicologica. Mai come adesso le sorti del nostro Paese sono in mano a poche persone.
Riflettete ! Non mandate tutto a rotoli per le manie dittatoriali di un uomo che agisce con una organizzazione che utilizza la comunicazione della rete in modo scientifico, con tecniche sofisticate capaci di influenzare il pensiero di milioni di persone che hanno eletto voi a rappresentarle.
Voi rappresentate queste persone, non Grillo e Casaleggio !
E queste persone vogliono un cambiamento, e lo vogliono al più presto possibile.
Gli italiani non vogliono tornare ai giochi di potere soltanto per trovare un potere forte che ci metta tutti in riga.
Se amate la democrazia amate il dialogo e non potete sperare nel Partito Unico.
Abbiamo bisogno di agire subito e potremmo anche avere un governo stabile e duraturo, che faccia delle cose invece che perdersi nelle chiacchiere. Sta a voi la capacità di non arroccarsi su questioni di principio che alla fine non hanno motivo di esistere.
Anche perché vanno rispettati anche gli italiani che hanno espresso un voto diverso dal M5S.
E sono tanti, sono ancora di più di quelli che hanno votato M5S.
E sicuramente tra di voi molti negli anni passati hanno votato i partiti che adesso vi propongono di dialogare.
Collaborate a costruire un governo, non restate intrappolati in una disciplina da Partito Stalinista che avete sempre combattuto in prima persona, con il vostro impegno e la vostra volontà.
Fate attenzione! Siate liberi e non schiavi! Ascoltate la vostra coscienza.
La Storia vi offre oggi una grande occasione, e non è detto che si ripeta. Non buttatela al vento.
Ve lo chiede un semplice cittadino. Ma credo che tutta l’Italia ve lo chieda!
E lo chiedo a voi, non al vostro vertice!
Pensateci, fate almeno lo sforzo di pensarci, cercando di essere liberi dalle pressioni e dai condizionamenti.
Ognuno di voi è LIBERO di fare la propria scelta!
Questi sono i fatti. Questo dice la Costituzione, che ci ha trovato sempre tutti uniti nella sua difesa!
Pensateci !
Scarica e leggi La Ragnatela del Grillo
Natale, a volte, è un’emozione.
Natale è una lacrima per una stupida cravatta,
un’altra lacrima per qualcuno che non c’è più
e per qualcuno che forse non ci sarà domani,
come tutti noi.
Quando domani è un giorno come un altro
che comunque arriverà,
anche se, a volte,
specialmente essendo giovani,
che la fine sembra così lontana
da sembrare impossibile,
invisibile e irraggiungibile,
ci facciamo male inconsapevoli,
che il rischio sembra soltanto
il pepe della vita.
Volersi bene è una conquista,
non è un automatismo.
Andiamo tutti verso la morte,
ma forse possiamo ancora usare
differenti velocità
per il nostro emozionante viaggio,
cercando di renderlo
delizioso e infinito.
Oggi, vero?
Grillo ? Che palle !
Grillo poeta, Grillo ossessione, Grillo istrione?
Sicuramente Grillo colpisce la sfera emotiva, elemento difficile da scaldare da parte di tutti gli altri politici, tutti centrati sugli aspetti economici della società, aspetti che attualmente inducono solamente stati depressivi.
Il furbo Grillo invece colpisce l’immaginario, alimenta la fantasia, genera speranze ed illusioni.
Un trionfo dell’Es, libero e ribelle, sull’Io tanto triste e costretto a fare i conti con la realtà.
Ma le motivazioni per il voto sono ormai sempre più irrazionali e Grillo ammalia, con il suo canto da sirena, il giovane che cerca un alito di colore nel grigiore della vita politica e anche persone di tutte le età desiderose di una ventata nuova ed una propensione al rischio.
Insomma, chi trova in lui un “padre” trasgressivo e chi trova in lui una fantasiosa identificazione che permette di agire rabbie e frustrazioni quotidiane, sublimandole in una risata…
Grillo è in grado di coinvolgere tutte le persone che nascondono una certa fragilità, ingenui propensi a seguire l’incantatore di serpenti.
Ben pochi conoscono infatti i suoi retroscena manipolatori, il suo grande tornaconto economico, la sua propensione alla censura.
Ormai il grande imbroglione è creato, ed è in grado di fare danni.
Ma sembra ormai più simile ad un Frankenstein sfuggito di mano ai suoi stessi creatori…
Commento scritto sull’articolo: Dove sta la forza di Grillo di Marco Belpoliti in DOPPIOZERO
W l’Amore !
Fa sorridere trovarsi in fila al supermercato e ricevere sul telefonino i messaggi, quasi in contemporanea, di qualcuno che apprezza il mio blog!
Liliana che addirittura propone un “Giosby for President” che davvero mi commuove…
e Cosimo Archibugi, che intuendo la mia dedizione alla psicanalisi, per me utilissimo strumento per districarsi nelle vicende della vita, seppure “non condividendo” considera “giusta”la mia fiducia nell’amore.
Ma questa “fiducia nell’amore” è un tema che va approfondito, e che vorrei spiegare un po’ meglio.
Infatti non si tratta di un tema “morale”, come inteso da Cosimo Archibugi, ma di un tema scientifico.
La psicanalisi è una scienza che si occupa dello studio della psiche, ma vive nella contraddizione apparente per cui soggetto ed oggetto di studio coincidono.
Spiego meglio: se io, Giorgio, intendo osservare Carlo, i suoi sentimenti, le sue emozioni, ciò che di lui non è “misurabile” come la temperatura del corpo o la pressione arteriosa, il peso e l’altezza e il colore degli occhi …, dispongo soltanto della mia sensibilità.
Al di là di ciò che Carlo “dice” con il linguaggio verbale e non verbale, esiste ciò che Carlo “suscita in me stesso”: emozioni, paura, rabbia, disagio, amore, odio etc etc.
In questo senso l’idea generica dell’amore è soltanto una chiave di lettura del mondo.
Ognuno di noi per sopravvivere ha bisogno di amore. Quando ci si sente non amati si perde anche la capacità di amare. E questo molte volte ha conseguenze drammatiche.
Poi l’amore permette di sopravvivere soltanto se si hanno sufficienti mezzi “economici” di sussistenza.
“Tutti sappiamo che i bambini del terzo mondo, nonostante le cure materne, muoiono di fame.
Pochi invece sanno che anche i bambini nei paesi a più elevato sviluppo socio-economico, che hanno a disposizione cibo in abbondanza e cure igieniche adeguate, si ammalano fino a morirne, se sono privati delle carezze e del contatto di cui hanno così tanto bisogno. René Spitz (Il primo anno di vita), noto neuropsichiatra infantile degli Anni Trenta, ricercò e studiò a lungo (ne “Il primo anno di vita del bambino”) le cause del marasma infantile, malattia caratterizzata da progressivo deperimento organico, che portava a morte i piccoli ospiti degli orfanotrofi americani.
E alla fine giunse alla conclusione che nell’ambiente asettico, bianco e silenzioso delle nursery, quello che mancava era un contatto caldo, affettuoso, variato, che costituisse lo stimolo della vita e della crescita.
I bambini in stato di carenza affettiva attraversavano vari stati di depressione sempre più profondi fino a lasciarsi morire.”
(FONTE: Tatto e bisogno di contatto pag 32/33)
Ciò che noi proviamo, in rapporto con gli altri, è un continuo mutamento dei nostri stati d’animo.
Noi cambiamo continuamente, e una grande parte dei cambiamenti del nostro sentire “amore” è in rapporto al nostro vivere insieme agli altri in un continuo scambio emotivo ed affettivo.
Adesso io ritengo che la sopravvalutazione degli aspetti economici, su cui tutto il mondo politico punta per ottenere i voti per essere eletti e riuscire a governare un Paese, con notevoli vantaggi economici anche per se stessi, sia una malattia del nostro mondo da cui difficilmente potremo guarire.
- Il percorso di riappropriazione della nostra affettività, poterla riconoscere come un aspetto fondamentale della nostra esistenza.
- La capacità di leggere il proprio vissuto, la propria sensibilità e accettarla come una ricchezza che ognuno di noi possiede e che può utilizzare per godere della propria vita.
- Lo scambio affettivo continuo che è al centro dell’esistenza.
Questi sono gli aspetti che potremmo porre al centro della nostra vita politica, della nostra proposta di riforma dell’organizzazione sociale.
Perché se il concetto di ricchezza non è più legato al possesso di beni materiali, bensì alla propria ricchezza interiore, alla propria ricchezza affettiva, allora i parametri su cui centrare la propria attività politica e sociale cambiano completamente.
Le nostre rivendicazioni chiederanno maggior TEMPO piuttosto che maggior DENARO.
Ma invece viviamo in un epoca dove la cultura dell’ultimo vincitore delle elezioni (non dimentichiamoci di Berlusconi, un simbolo della scelta che una buona parte di Italiani ha fatto) è quella di un uomo che con i soldi può comprare qualsiasi cosa, dai calciatori ai giudici, dai parlamentari alle donne.
E proprio su questo sistema di comprare le donne, che poi lo ritroviamo nella vita sociale di una gran parte dei maschi italiani che si rivolgono alla prostituzione, che cade completamente il tema dell’amore.
L’amore, nel suo aspetto fisico, perde di significato in senso emotivo e diventa semplicemente una moneta di scambio economico.
E così il cerchio si chiude, i valori sono ribaltati e la modalità di rapporto economica prevale completamente sulla modalità di rapporto simbiotica.
Perciò il mio “W l’Amore” non è uno slogan “morale”, ma il frutto di una ricerca scientifica che ci dimostra che senza l’amore si muore, esattamente come si muore senza cibo.
Quando penso ai numerosi suicidi di questi tempi, anche di imprenditori che si ritrovano sommersi dai debiti, immagino queste persone che hanno dedicato la vita al lavoro per ritrovarsi con una situazione dove il denaro rappresentava la totalità dell’esistenza, e la sua mancanza ha determinato la loro tragica scelta. Persone che purtroppo hanno perso la dimensione e l’equilibrio degli aspetti della vita, un bene prezioso, in cui il prevalere del dio denaro può uccidere…
Un sentito “Grazie” ai generosi commenti che mi hanno stimolato per scrivere quanto sopra!
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Conformismo nel tempo.
Oggi un orecchio dilatato suscita impressioni contrastanti.
Sembra un marchio indelebile, un segnale inequivocabile, di ribellione, di libertà, di allergia alle regole implicite, di insofferenza ai benpensanti, coloro che si fermano all’apparenza e sono pronti a giudicare.
Ci vuole un po’ di coraggio per essere così. Bisogna sentirsi forti. Sicuri nella propria identità.
Bisogna voler sfidare il conformismo imperante pronto sempre a condannarti prima di conoscerti.
Era così anche nel ’76.
Bastava il capello lungo per essere nel mirino.
Era un segnale di riconoscimento: ribelle, anticonformista, probabilmente drogato, insofferente alle regole.
Eppure oggi io, ribelle di un tempo, allergico alle convenzioni e ai pregiudizi, faccio fatica ad accettare un orecchio dilatato.
Sarà un segno di vecchiaia? Di adeguamento ad una società superficiale, dove l’immagine esteriore condiziona il pensiero dei luoghi comuni?
O sarà soltanto una malinconia per un senso di libertà e di ribellione che sembra soltanto una ricchezza personale, lontana nel tempo.
O la coscienza che quella lontana illusione di libertà sia ormai sfumata, per quanto camminare a testa alta sia sempre e comunque un orgoglio, con accanto il proprio ideale di libertà.
Un libertà che è intesa in fondo come anarchia, ma con un profondo rispetto dei diritti di ognuno, prima di tutti quello di apparire come ci pare.
Grazie Tiziano, anche tu mi insegni qualcosa …
Lettera aperta a Paolo Barnard e ai suoi seguaci (MMT dipendenti)
Nel 2008 apprezzavo il lavoro e le opinioni di Paolo Barnard.
Si può leggere QUI.
Perciò mi permetto di sentirmi in qualche modo affezionato a Paolo.
Poi iniziò un percorso che secondo me lo ha portato all’attuale deriva.
Penso che questo suo percorso sia dovuto ad una sua affettività. Non mi lancio in ipotesi azzardate perché diventerei ridicolo, ma dalla chiusura del sito (ripetuta almeno tre volte), in cui tutto era inutile e il nichilismo prevaleva su tutto, all’attuale fase maniacale c’è tutta una storia che io non conosco ma che lascia apparire grandi segnali di instabilità.
Per semplificare, sembra che Barnard si sia ritirato e poi, passando il suo tempo negli USA studiando la MMT si sia INNAMORATO di questa teoria e, proprio come un uomo innamorato (ricordandoci che l’amore è cieco) ha iniziato la sua opera di proselitismo a tutto campo proponendoci questa teoria come la salvezza da tutti i mali.
La bella affettività di Paolo Barnard, uomo che ritengo capace di grandi sentimenti, traspare da tutti i pori e ogni tanto si rivela per quello che è, senza intorno alcuna costruzione iper-razionale e iper-economica, come nel post Tutto quell’affetto.
Ecco allora che Barnard, grazie alla sua carica affettiva, riesce a coinvolgere un bel po’ di gente e a portarli a sognare sulla sua MMT.
Peccato che adesso, per diffondere il verbo del GENIO, perchè Paolo parla di se stesso come di un GENIO (Ma io sono un genio, e i geni sono fatti per risolvere questi problemi.) dimenticando la saggezza popolare secondo cui “chi si loda si imbroda, e il narcisismo (come psicologo dovrebbe saperne qualcosa…) occorre una certificazione,ovvero una nuova parrocchia certificata.
Tutto il contrario del pensiero LIBERO di cui Paolo ci parlava alcuni anni fa:
Ma nessuno mi risponde…
Paolo dice anche: Io sono pulito – trovate anche una sola bugia detta da me e pensate alla figuraccia che faccio …
Ebbene, rispondete qui:
Barnard scrive tra le righe nella sua Lettera a un imprenditore:
“(in Germania i redditi crescono del 50% in meno rispetto alla media europea con una produttività del 35% superiore, e infatti i consumi interni sono crollati)”
A me questo dato risulta falso, ma se qualcuno mi mostra la fonte siamo a posto, altrimenti …
A parte che non si capisce al periodo di riferimento, ma con qualche ricerca banale io trovo dati differenti …
Paolo dice di essere trasparente fino all’ultimo centesimo, ma i suoi conti non lo sono.
1) non esiste un’Associazione, ma un conto bancario intestato a lui
2) aveva già iniziato a pubblicare i nomi delle persone ma poi questo post è sparito, probabilmente era a questo indirizzo
3) esiste una pubblicazione dove ci sono i nomi dei beneficiari dei suoi versamenti (e la privacy?)
4) si parla di 53.000 euro arrivati che NON BASTANO ma poi il conto spese è di 49.724,40
5) Si parla di CIRCA 10.000 euro rimasti e, ancora una volta, i conti non tornano! (secondo ciò che ha pubblicato lui ne avanzano circa 25.000)
Ma dico io: un giornalista GENIO scopre la privacy dopo un mese?
Un giornalista GENIO maestro di ECONOMIA CERTIFICATO mostra dei conti così approssimativi?
No, invece lorenzo mi scrive:
“Paolo Barnard ha spiegato cosa fare se avanzavano soldi, e questo mi basta e avanza.”
Ma questo CREDERE è più simile ad una religione: io credo a Paolo Barnard, qualunque cosa dica e faccia.
Che è esattamente il contrario di quanto ha scritto lui:
“Il pensiero/azione indipendenti vengono ostacolati fin dalla più giovane età, e a questo si aggiungono da una parte la sistematica distruzione dell’autostima che viene inflitta lungo tutto il percorso scolastico, e dall’altra l’ansia di conformarsi al pensiero dominante del gruppo per essere accettati; uniti, questi elementi portano molto spesso a non osare più alcuna forma di pensiero o azione indipendenti. Non si è più in grado di pensare da sé, si pensa per blocchi preconfezionati da altri (e qui gli esempi si sprecano), né si sa agire senza il sostegno di un gruppo. A ciò si sono poi aggiunti 30 anni di esposizione ai media commerciali sempre più martellanti, che hanno letteralmente infettato e annichilito l’anima di milioni di noi, e l’opera di paralisi del pensiero/azione indipendenti è stata completa. Infine, la paura del futuro da cui tanti sono pervasi oggi, e che è artatamente alimentata dai nostri leaders, cementifica ancor di più quella paralisi. Ecco perché gli appelli ad aprire gli occhi e far resistenza vanno in grandissima parte perduti.”
E adesso? Tutti nel libero pensiero CERTIFICATO !!!
Ma mi faccia il piacere …
2012: un anno eccezionale!
Sarà sicuramente eccezionale! Con tutte le pessime previsioni che ha addosso mostrerà senza dubbio le qualità di un anno fuori dal comune. Un anno di transizione con cambiamenti imprevedibili, al di là delle previsioni più funeste!
Mio Papà mi diceva sempre: “se Dio vuole” per rammentare che la nostra volontà è sempre importante, ma in certi casi nulla è nelle nostre mani.
Buon Anno a tutti
Come together
E’ mio, è mia.
L’eterna lotta dell’infanzia
Non mi sento me stesso se non è mio.
Tu me lo tocchi, ma sono io che te lo permetto
Altrimenti mi vergogno.
Tu me la tocchi, ma sono io che ti lascio fare.
Altrimenti è violazione, delitto.
Il gioco continua sempre, quando adulti cerchiamo e offriamo,
quando ci sentiamo generosi per una semplice condivisione
o per un passaggio concesso.
Ma se condividere fosse un dovere
ci sentiremmo stuprati
nella nostra identità
che non si forma nell’amore,
ma nella proprietà.
Una identità deviata, insulsa,
costruita nel delirio:
“E’ mio, quindi sono”