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Spinetoli: lo stagno della meravigliosa discordia.

Altre foto cliccando sulla foto. Grazie a Fabio F.

Vivo a Spinetoli da sei anni.
Conosco bene la Scuola Media di Pagliare, la parte del Comune che si trova nella vallata, considerando che i miei figli l’hanno frequentata, anzi la più piccola la frequenta ancora …
Ma per sapere quello che accade attorno allo “Stagno delle Meraviglie” mi è capitato soltanto di leggerne la storia su Byoblu, il blog di Claudio Messora, che riprende il tema anche in questo secondo post, intitolato addirittura:

Lo stagno di Spinetoli come il muro di Berlino

La storia è controversa e, come tutte le storie un po’ bislacche, mi incuriosisce.
Pertanto sono andato a trovare il Sig. Gino Schiavi, come promesso nel blog di Byoblu

Ho conosciuto così una persona molto simpatica e assai disponibile e ho iniziato a chiedermi come mai il nostro Gino, ambientalista praticamente da sempre, fosse finito nel mirino come una persona che odia la natura, lo stagno e tutta la fauna che lo popola.

In effetti Gino sembra ormai affezionato ai rettili che ogni tanto incontra, mentre le maggiori lamentele sembrano arrivare dalla sua signora effettivamente un po’ terrorizzata per gli orripilanti e frequenti ritrovamenti nell’ambiente domestico.

Nella casa della famiglia Schiavi, proprio di fronte al famigerato stagno, si vive ormai praticamente barricati in casa, con porte e finestre sempre serrate.
E in estate questo estremo rimedio non è certo piacevole …
Il Sig. Gino ha tentato tutti gli espedienti per tenere alla larga le povere bestiole, colpevoli di appartenere alle specie striscianti e antipatiche all’uomo fin dai tempi di Adamo ed Eva.

Questa paura è piuttosto comune, tanto che è stato coniato una parola apposita per descriverla: ofidiofobia.

Un bel repellente chimico, usato con tutte le precauzioni, come illustrato nel suo dossier, è riuscito nell’intento, salvo poi essere beffato dai suoi tre gatti di casa che, con grande gioia da piccoli predatori, talvolta portano in omaggio alla famiglia una biscietta ancora in forma, capace di scavalcare ogni ostacolo e di intrufolarsi in qualche angolo della casa.

Che fare a questo punto? Si potrebbero anche chiudere i gatti in casa? Ma non è certo il caso!
In realtà il Sig. Gino, persona dotata di grande sensibilità e intelligenza, non si arrende di fronte a nulla e non indietreggia.

Lo stagno ospita molte forme di vita, tra cui una specie rara e protetta, il rospo smeraldino.

Tuttavia Gino osserva che, con ogni probabilità, il prezioso rospo, arriva da un canale poco distante e l’interramento dello stagno non necessariamente ne decreterebbe la scomparsa, ma soltanto un rapido trasloco.

Certo che una bella area protetta sarebbe forse una soluzione più auspicabile!

Il dibattito sul tema si sviluppa nel forum di Natura Mediterraneo, per ben 31 pagine!
Sono riuscito a leggerlo tutto! Che fatica …
Diverse volte il caro Gino ha abbandonato la discussione, ma infine si è lasciato coinvolgere dalle altre parti in causa, coloro che vogliono proteggere la vita dello stagno, che si è ormai adattato completamente all’ambiente circostante, pur essendo una creazione del tutto artificiale.

Ma, oggi come oggi, lo vediamo impegnato accanto ai suoi contestatori di ieri, agli insegnanti della scuola, fianco a fianco per “proporre alla regione un progetto pluriennale sulla biodiversità, vorremmo classificare tutti gli organismi presenti nell’ecosistema, con particolare riferimento al rospo e alla biscia.

Il progetto prevede una parte in cui si studierà la possibile convivenza tra l’ambiente naturale e quello urbano ed eventuali interventi per impedire che i due entrino in conflitto.”

come afferma la Prof.ssa Sandra Antimiani a pag. 31 del suddetto FORUM
Il Sig. Gino, non solo vuole condividere il progetto, ma segnala anche altri elementi di disturbo dell’ambiente:

“In futuro,spero di poter condividere con tutto il vicinato il vostro nuovo progetto che andrebbe inserito stabilmente nel contesto di un vero parco urbano,per cui è ,a mio avviso,indispensabile ottenere una definitiva destinazione urbanistica e la relativa sistemazione di quell’area.Oltre ciò,va considerato e non trascurato il fattore di rischio ambientale dato dall’eventuale rilascio in atmosfera di fumi,gas e polveri derivanti da processi produttivi insalubri di un’azienda presente nelle immediate vicinanze. “
Veramente meraviglioso questo piccolo stagno, sembra quasi incantato.

In Italia è veramente raro trovare le persone che fanno tesoro della conoscenza reciproca, comunicano e scoprono durante il percorso di avere obiettivi ed aspirazioni simili.

In genere troviamo sempre polemiche sterili, posizioni rigide che si contrappongono, persone che continuano a perorare cause anche assurde soltanto per mantenere la posizione iniziale con cocciutaggine, anche se al di fuori di qualsiasi logica.

Insomma non siamo più abituati a ragionare, ma soltanto a cercare di aver ragione!

Forse,  in questo caso, le persone comuni hanno cercato di capire e intervenire in modo autonomo, senza legarsi a schieramenti politici, senza proclami e schieramenti, e proprio questo ha permesso un’auspicabile soluzione che speriamo possa accontentare tutti.

Speriamo anche che la politica si metta poi al servizio delle esigenze dei cittadini e non strumentalizzi in alcun modo la realizzazione dei bei progetti di intervento. Speriamo anche che i politici locali siano in grado di aiutare effettivamente, e non soltanto a parole.

QUI è possibile scaricare il dossier di Gino Schiavi sullo Stagno delle Meraviglie.

(adesso finalmente funziona …)

E’ molto interessante.

Ringrazio Byoblu per avermi aiutato a trovare un nuovo amico!

Dalla Riviera delle Palme ad Ascoli Piceno.

Sabine Meyer, fotografa, vive da alcuni anni nel Piceno.
Thomas Meyer, musicista e videomaker, esige sempre l’alta qualità nelle sue produzioni audio e video.
Il suo ClassicConcept effettua riproduzioni fedeli per differenti artisti in tutta la Germania.

Alla luce di questa esperienza i due fratelli Meyer hanno deciso di collaborare in un ambizioso progetto nell’estate del 2009, raccogliendo testimonianze di cultura, arte e gastronomia nel Piceno, sempre immerso in un contesto naturale di indiscutibile bellezza.

Ne risulta un documentario di 90 minuti denso delle più svariate esperienze, sempre con una grande attenzione per l’estetica.
Sabine Meyer ha saputo raccogliere in breve tempo il lavoro di artisti residenti nel Piceno.
Alcuni di loro sono nativi della splendida provincia di Ascoli Piceno, mentre altri si sono trasferiti proprio in questi luoghi, magari provenendo da altri Paesi Europei, seguendo una “magica” ispirazione che i paesaggi suggeriscono.
Scultori, pittori, poeti e musicisti si susseguono tra un panorama e l’altro illustrando con umiltà un assaggio del loro lavoro.
Un’attenzione particolare per i lavori antichi e tradizionali che hanno contribuito ad edificare il carattere Piceno.
Dalla pesca all’artigianato, dalla cucina all’agricoltura si può godere di una visione originale del territorio.
Il video evidenzia la relazione tra la cultura antica e le giovani generazioni che spesso hanno saputo raccogliere lo spirito delle tradizioni e utilizzarlo per la propria crescita.

PicenoRiviera ...

Il patrimonio artistico di Ascoli Piceno e di altri paesi della provincia sono descritti con cura dagli operatori culturali del luogo. Le immagini hanno una grande forza descrittiva ed artistica e i commenti definiscono semplicemente il contesto storico delle grandi opere riprese.

Infine la gioia delle feste e del divertimento traspare spesso nella bellezza del paesaggio.
Il mare e i dolci pendii delle colline tra viti ed ulivi, glicini e girasoli completano un percorso che risulta essere un semplice invito a visitare personalmente luoghi così ricchi di cultura ed accoglienti.

QUI L’INTERVISTA CON SABINE MEYER

Presentazione del Documentario
Ascoli Piceno Libreria Rinascita
Piazza Roma 7
DOMENICA 7 Febbraio 2010 ore 18:00

Da non perdere!


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