Non sono soltanto piccoli dettagli, non per me almeno.
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Avanti il prossimo!
Con chi me la prendo adesso?
Il mio bersaglio preferito
l’uomo che tutti abbiamo odiato
ridicolizzato disprezzato
(forse) esce di scena
tra fischi e lazzi
esce dal retro
come i ladri
era vistoso ingombrante
fastidoso arrogante
disgustoso ed assordante
onnipresente si insinuava nella mente
ci lascia un vuoto
come un martello senza incudine
non so più dove picchiare
mi toccherà riflettere
per trovare il prossimo colpevole.
Ma sarà vero?
Via Via !!!
Bravo Barnard, facci sognare!
Paolo Barnard – Nonna, ti spiego la crisi economica. 4
“Te l’ho già detto tempo fa: le famiglie non possono coltivare i soldi nell’orto; lo Stato sì, se li inventa dal nulla.”
Quando io leggo una frase del genere, mi sembra di leggere una idiozia colossale, perché farò parte della grande massa di idioti che crede alle barzellette dei Grandi Poteri Occulti, però esiste un principio che in natura credo sia accettabile:
NULLA SI CREA E NULLA SI DISTRUGGE.
Allora il discorso di Barnard, che fa leva sulla frase precedente, crolla in un nanosecondo.
O sbaglio?
Non voglio avventurarmi a discutere di economia, voglio solo raccontare un pezzettino di vita vissuta.
Conoscevo un’azienda nella bergamasca che produceva filati, prodotti per l’industria manifatturiera.
Macchinari costosi, operai, produzione.
A un certo punto il suo prodotto è diventato inutile, a causa delle offerte arrivate dalla Cina.
Tutta la fabbrica non ha più alcun valore, i macchinari sono obsoleti, e tutto diventa una grande perdita.
Attenzione ad andare perdute sono gli oggetti, le macchine, i materiali, le strutture e il lavoro di chi contribuiva alla produzione.
La perdita di denaro è soltanto il SIMBOLO di una perdita REALE.
Si capisce?
Detto questo, bravo Barnard, facci sognare !!!
Per non parlare del tributo a Berlusconi, come ci fa notare Lameduck
Ma oggi Barnard sarà ancora più contento del grande statista che sta guidando coraggiosamente la nostra barchetta Italia nella tempesta internazionale, bocciando l’Euro …
Attenzione: non voglio dire che non ci sia nessuna speculazione sulla pelle della gente, però credo che semplificare e banalizzare tutto con questa favoletta sia un’assurdità.
Su invito di Alessandro ho cominciato a leggere le spiegazioni alla Nonna …
Capisco meno della Nonna di Barnard, che ci volete fare ? Ognuno ha i suoi limiti …
Una chicca: guardate cosa fa la gente davanti a un albero di soldi! Incredibile! E’ carino …
Articolo correlato: Il Nichilismo di Paolo Barnard.
Le differenze tra Anders Breivik e Silvio Berlusconi.
“Non sento di essere suo padre.”
“e del resto da quel figlio ha preso le distanze ormai da anni: è dal 1995, ha detto, di non avere contatti con lui, dal giorno del 16esimo compleanno del ragazzo. A troncare i contatti è stato proprio Anders: «Non abbiamo mai vissuto insieme – ha precisato Jens Breivik -, abbiamo avuto solo qualche contatto quando era bambino.”
Queste sono le dichiarazioni del padre di Anders Breivik, l’uomo che in Norvegia ha sterminato una settantina di ragazzi indifesi.
Non sono riuscito ad avere molte notizie della biografia di questo ragazzotto la cui lucida follia ha causato tante vittime.
La madre e la matrigna (ex seconda moglie del marito) si sono nascoste per evitare le domande dei giornalisti.
Sappiamo poco, ma sappiamo per certo che la relazione con il padre era interrotta dall’adolescenza di Anders.
Il padre ha la GIUSTIFICAZIONE pronta: non sento di essere suo padre (!!!)
Eppure è suo padre.
Essere padri richiede un certo impegno. Se lo è mai chiesto il Sig. Jens Breivik ?
Perché poi è possibile che un figlio, pur di farsi notare da suo padre, uccida tanti ragazzi, suoi ex coetanei che magari hanno una gioventù serena, con il sostegno delle loro famiglie, che li mandano fiduciose al campeggio laburista.
Per quanti anni la mente di Anders Breivik ha covato odio e rancore per un padre reale ma assente?
Avrebbe potuto raggiungerlo, chiedergli aiuto? Forse sì. Però, bisogna notare che anche il padre non pensa che avrebbe dovuto rivolgersi a lui prima di agire con la tremenda violenza che tutti conosciamo, ma che avrebbe dovuto suicidarsi piuttosto che uccidere tante persone.
E dice semplicemente che adesso non lo vuole mai più rivedere.
Evidentemente anche quest’uomo fugge dalla realtà e preferisce cancellarla piuttosto che confrontarsi con essa.
Ho letto di complotti contro la Norvegia ed altre ipotesi più o meno fantasiose. Non so, non credo. Ma tutto è possibile in questo mondo ormai incomprensibile. Resta il fatto che a compiere queste azioni è stato un uomo. Manovrato e istigato? Chissà?
Ma è lui che ha guardato in faccia quei ragazzi e ha premuto il grilletto.
Nel fare qualche ricerca mi sono imbattuto in uno dei suoi miti: Vlad Tepes l’Impalatore.
La sua storia si interseca tra leggende di Dracula e la Transilvania e lotta contro l’avanzata dell’impero Ottomano.
Anch’egli fu consegnato dal padre Dracul come ostaggio al sultano nel 1444 all’età di 13 anni. Non penso che il giovanissimo Vlad abbia potuto capire e apprezzare il gesto del padre …
Un’altra separazione dal padre nel corso dell’adolescenza che innesta una spirale di violenza inaudita.
Fu educato dai turchi all’arte della guerra e, in mezzo alle storie rocambolesche del 1400, diventò infine Principe di Valacchia.
Riporto un passaggio di Wikipedia per comprendere la brutalità di quest’uomo:
“Dracula apprese questa forma di supplizio (l’impalamento) dai turchi, adattandola poi alle sue più specifiche richieste: creò metodi diversi per impalare i ladri, i guerrieri nemici, gli ambasciatori del Sultano, i traditori ecc.
- I ricchi venivano impalati stendendoli più in alto degli altri o facendo ricoprire l’asta d’argento.
- Per i mercanti fece incidere delle tacche sull’asta, al fine di aumentare il tempo dell’agonia.
- Nella città di Sibiu, nel 1460 Vlad Ţepeş fece impalare 10.000 persone, e cosparse alcuni corpi con miele per attirare ogni tipo di insetto.
- Le donne macchiatesi di tradimento nei confronti del marito venivano impalate davanti alla loro casa.
- Nel 1459, durante il giorno di san Bartolomeo, a Braşov, Dracula fece invitare a palazzo alcuni mercanti che avevano mostrato odio e disprezzo nei confronti della sua persona. Decise di farli saziare di cibo e, quindi, fece sventrare il primo e obbligò il secondo a mangiare ciò che il collega, ormai senza vita, aveva nello stomaco. L’ultimo mercante venne fatto bollire e la sua carne fu data in pasto ai cani.
- Nel 1461 due ambasciatori del Sultano turco Mehmed arrivarono nel palazzo, poiché quella era l’occasione per Vlad III di fare la pace con il sultano Mehmed che era il suo nemico più potente e il cui impero musulmano poteva distruggere la Valacchia senza il minimo sforzo. Quando si prostrarono ai piedi di Vlad III chinarono la testa in segno di rispetto, ma non si vollero togliere il turbante perché rappresentava il simbolo della loro religione. Ma quel gesto fu fatale, perché era un segno di disprezzo per Dracula, che irritato da quel gesto, ordinò di inchiodare il turbante alla testa degli ambasciatori.
- Lo stesso Dracula amava assistere all’agonia dei suppliziati, tanto da prendere l’abitudine di banchettare in mezzo alle forche su cui erano gli impalati.
Sempre nel corso di queste ricerche ho trovato un sito dedicato ai serial killer, dove troviamo calendari di serial killer e storie di moltissime persone che hanno commesso numerose atrocità. A giudicare dalla sola esistenza del sito non sono poi rarissimi i cultori dell’omicidio e neanche i malati di mente…
Insomma, per farla breve, possiamo osservare come una grave carenza nel rapporto con il genitore omologo può condurre ad una totale anestesia del sentimento (altrimenti non si spiega la freddezza nell’uccidere e nell’osservare le sofferenze altrui nella più totale indifferenza) e, nelle situazioni peggiori al verificarsi di tremendi delitti.
E’ evidente la carenza del rapporto primario:
Detto questo possiamo pertanto anche affermare che queste persone sono certamente colpevoli di orrendi delitti, ma anche vittime della loro malattia, una malattia che purtroppo ha gravissime conseguenze su numerosi innocenti che non hanno alcuna possibilità di scampo.
Ma veniamo adesso al nostro termine di paragone: Silvio Berlusconi.
Nella sua biografia si legge: (PAG. 4)
“NEL NOME DEL PADRE
La grande personalità di Luigi Berlusconi ha inciso profondamente nella vita del fondatore della Fininvest. Per Silvio è stato un genitore, un consigliere, un amico. E fino all’ultimo giorno è stato al suo fianco.
Padre severo, ma affettuoso e poi amico e consigliere, Luigi Berlusconi è una presenza centrale nella vita di Silvio …”
E anche quando Silvio dedica la vittoria del suo Milan al padre leggiamo Silvio che ricorda quando andava con il papà allo stadio (PAG.19):
“E finalmente, la mano nella mano, eccoci là all’entrata dello stadio, l’Arena o San Siro, e io a farmi piccolo piccolo per profittare di un solo biglietto in due”
In questo passaggio vediamo che Silvio, mano nella mano con il papà, confessa ingenuamente di avere appreso da lui l’arte della furbizia. Quel “farsi piccolo piccolo” che gli permette di non pagare il biglietto.
Possiamo chiederci oggi quanti biglietti non ha pagato e non vuole pagare il nostro “buon” Silvio facendosi piccolo piccolo?
E tra questi conti che Silvio non vuole pagare, ci sono morti altrettanto inutili? Morti per incuria? Morti per distrazione? Morti di cui i responsabili vengono coperti? Morti che hanno procurato denaro a chi poi si è dedicato a ricostruire le vite distrutte? Morti che nessuno può imputare al nostro Silvio, di cui neanche lui si sente colpevole.
Stefano Cucchi, per esempio. Quando morì il suo ministro La Russa dichiarò: ” di una cosa sono certo: del comportamento assolutamente corretto da parte dei carabinieri in questa occasione”.
E Berlusconi dov’era? Si faceva piccolo piccolo e non pagava il biglietto.
Quante storie possiamo raccontare dove abbiamo avuto morti anonime, ma Silvio mai nessuna responsabilità, nessuna complicità, niente, mai niente di niente. Ne esce sempre immacolato.
Ma allora dove sta la differenza?
Andres Breivik è una vittima malata che ha ucciso perché non ha trovato altra soluzione alla sua follia.
Silvio Berlusconi ha avuto una relazione forte con suo padre, a quanto afferma lui stesso, e pertanto ha una forte personalità e potrebbe anche scegliere di non uccidere, di non essere complice, di non coprire i misfatti e le morti inutili del nostro paese, ma non lo fa.
Lui si fa piccolo piccolo, ha imparato così a farla franca. Silvio ha la libertà di scelta e sceglie male. Ha tutte le sue responsabilità, ma riesce sempre a nasconderle grazie al suo potere.
Breivik fa tanta rabbia e tanta pena, e comunque si trova in galera. Egli ha ucciso senza pietà, accecato da un delirio.
Berlusconi fa tanta rabbia, ma a me non fa alcuna pena. Fa soltanto orrore.
Egli uccide senza mostrare a nessuno la propria responsabilità, probabilmente neanche a se stesso.
Infatti nessuno lo accusa, a parte qualche parente di povera gente uccisa “dal Fato”.
Sarà una risata a seppellirlo?
Questa è la prosecuzione di una lunga risata iniziata più di 100 anni fa
Ride bene chi ride ultimo?
Vero Silvio?
Niente violenza, ragazzi. Non serve a niente, anzi …
Non fatevi fregare …
😉
N.B. Il riferimento alla sepoltura non vuole in alcun modo intendere un augurio di morte a nessuno. Vuole semplicemente indicare la fine di un’epoca nella quale Silvio Berlusconi è diventato il simbolo di un certo modo di pensare e di agire, dove la bugia trionfa poiché permette di raggiungere i propri scopi.
Oggi il potere non deriva più dalla canna del fucile, come diceva il vecchio Mao, ma dai satelliti delle TV …
E la situazione è ormai talmente ridicola che non si capisce come il nostro Silvio non sia ancora sprofondato nella vergogna. Ma sono fiducioso …
Illusionismo quotidiano
Silvio Berlusconi, 18 Gennaio 2011: “Mi sto divertendo, sono sereno, assolutamente.”
E così presto non sapremo distinguere tra realtà e fantasia …
Nella foto: L’illusionista tedesco Johan Lorbeer durante una delle sue performance nella città siberiana di Krasnoyarsk
La bugia più grande di Berlusconi.
Io direi che a casa mia non posso fare quello che voglio.
Per esempio non posso uccidere un parente, e neanche picchiarlo, o violentarlo, non posso neanche insultare il vicino di casa che si trova ospite in casa.
La propria casa non è un luogo extraterritoriale. Anche a casa propria le leggi vanno rispettate.
E il Presidente del Consiglio dovrebbe saperlo.
Oppure assolviamo chiunque compia un reato in casa …
Che ignoranza! Che presa in giro! Che mala fede! Che vergogna!
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Non dargliela (vinta) Ruby!
Le bugie di Berlusconi. Il miracolo de L’Aquila è solo propaganda.
Non dargliela (vinta) Ruby!
Ma alla povera Ruby non ci pensa nessuno?
Già marchiata a fuoco come puttanella, piccola ladra e grande bugiarda.
Chi la strattona di qua e chi la tira di là, a parte la sua famiglia che (sembra) neanche la rivuole vedere (ma sarà vero?)
Eppure lei è la vittima di questa assurda storia.
Introdotta in un mondo più grande di lei grazie alla sua bellezza.
Ma trattata come semplice carne da macello, da chi la desidera a tal punto da far aprire la porta della sua cella, pur di ingraziarsela, fino a chi la usa come una clava per riuscire ad abbattere un Re Nudo, che più nudo non si può, laddove non è riuscito né Bersani né Di Pietro, né il popolo viola e nemmeno Fini.
Ruby oggi diventa maggiorenne, almeno così ho letto, ed è corteggiata da tutta l’Italia.
Potrebbe fare un bel gesto, potrebbe dare un bello schiaffo a tutto questo Paese corrotto dove tutto è possibile grazie ai danè e grazie al potere, dove non bisogna essere bravi ma apparire per avere qualche merito.
Se davvero ha rubato potrebbe presentarsi in una qualunque questura e costituirsi.
Sarebbe proprio un bello schiaffo alla mentalità mafiosa di questo Paese.
Non è Berlusconi che sorprende, sono quelli che lo applaudono sempre e comunque.
Lui ormai potrebbe uccidere in diretta TV un bambino indifeso e troverebbe sempre qualcuno pronto a contestualizzare e a gridare al complotto contro di lui.
Vai in questura, Ruby!
Ruba il cuore di noi tutti!
Tu rappresenti la dignità di tutto un Paese.
A Zio Paperone non dargliela (vinta)!
Te lo chiede un Paperino qualunque!
Dolce piccola grande bocca di rosa!
Popolo viola: tra i litiganti Berlusconi gode …
Io credo che la nostra Italia ha bisogno di una opposizione capace di costruire una forza unitaria capace di vincere le elezioni e di evitare la svolta antidemocratica a cui tutti stiamo assistendo.
Non ho la soluzione in tasca, ma penso che questo dovrebbe essere l’impegno per tutti.
E invece?
Ci sono persone che utilizzano le loro energie in piccole beghe che rendono ridicola quel poco di opposizione che c’è ancora.
Purtroppo non ho molto tempo, anzi quasi niente, per aiutare questa unità, ma la mancanza anche di una prospettiva simile da parte della sinistra è un fatto che mi preoccupa, anche più del dilagare berlusconiano.
Guardiamo il Popolo Viola. Voleva essere una ventata nuova ed invece è soltanto un gruppetto di persone che, sia pur animate spesso da tanta buona volontà, è capace di creare risse e divisioni, con interessi di partito che si giocano il vertice del “movimento nato dal basso” (ma dove?).
Sembra rimanere soltanto una carta che IDV cavalca a volte, a secondo della convenienza.
Per chi non usa Facebook, ma vuol essere aggiornato sugli sviluppi, è in corso un confronto, ma sembra più una rissa, tra coloro che hanno contribuito a sviluppare il Popolo Viola: Gianfranco Mascia, Franz Mannino, Silvia Bartolini (a nome di San Precario?) etc. Tema della rissa: la data della manifestazione contro la legge-bavaglio, il 4 Luglio o il 9 Luglio?
Siamo veramente alla frutta!
Potete leggere Il popolo viola: No Bavaglio Day e Micromega, alcuni chiarimenti scritto da Franz Mannino a nome del Popolo Viola anche su Facebook
e la risposta di Gianfranco Mascia: I chiarimenti di Franz & C. a loro uso e consumo anche su Facebook
Che dire? Visto il successo delle ultime iniziative, come la Veglia del Popolo Viola
o la manifestazione del 27 Febbraio 2010
forse il popolo viola farebbe una bella figura a dichiarare chiusa un’esperienza, a smetterla di attaccarsi ad una fantomatica APOLITICITA’ e a pensare che OGNUNO potrà contribuire a battere Berlusconi, che è uomo di DESTRA, non dimentichiamolo, giocando la sua battaglia cercando di creare l’unità della SINISTRA.
Mi sembrerebbe un obiettivo più concreto e, senza dubbio, più producente.
Mentre un altro movimento “dal basso” che si affianca ai grillini non fa altro che aumentare la confusione e il pressapochismo che già regnano sovrani nell’area della sinistra!
O no?
Non mi piace chi fa POLITICA dicendo “siamo APOLITICI”!
Lo trovo un controsenso! Un modo tremendo per far perdere la passione per la politica a chiunque. Un modo che, alla fine dei conti, fa solo il gioco di chi è al potere, ben felice di continuare il proprio percorso di ipnosi del popolo con un “divide et impera” sempre più facile da applicare.
Grazie Popolo Viola! Sentivamo proprio la mancanza di un movimento come il vostro!
O no?
🙁
P.S. un grazie al Tafanus da cui ho ripreso alcuni articoli.
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