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Il Nichilismo di Paolo Barnard.

Sabato sera ho partecipato all’incontro con Paolo Barnard ad Ascoli Piceno.

Barnard ha concentrato in circa 90 minuti il suo lavoro Il  più grande.crimine

Non sono esperto di economia, ma indubbiamente la sua visione della realtà economica internazionale, la perdita di potere degli stati europei dovuti alla impossibilità di stampare moneta e di legiferare, delegando tutto ai burocrati non eletti dell’Europa, è molto affascinante.
Ripeto: a occhio e croce mi sembra che nella logica di Barnard  (per sanare il debito pubblico è sufficiente che lo Stato sovrano stampi moneta a piacere) ci sia qualcosa che non funziona. Ma proprio “a naso”.

Chi fosse interessato all’argomento e volesse leggere una voce critica propongo questa.

Ma al di là degli aspetti economici, sono interessato ad alcuni aspetti del pensiero di Barnard, che non erano in tema nella serata. Io credo che concentrarsi troppo sull’economia sia anche un modo squilibrato di affrontare l’esistenza, dove l’economico sembra essere il segreto della felicità e gli aspetti di relazione, affettivi, i nostri sentimenti, la modalità di rapporto di natura simbiotica vengono messi in secondo piano senza diventare oggetto di studio e di ricerca. Ciò non significa che non sia lecito e doveroso interessarsi di economia, ma che, a mio parere occorre sempre tenere presente che ci sono aspetti della vita anche molto più importanti. Non si spiegherebbe altrimenti come sia possibile trovare casi di suicidio anche tra persone ricche sfondate.

Vorrei fare alcune osservazioni, che ho tentato di proporre anche nel dibattito, ma che non ho avuto modo di sviluppare.

Nel corso della conferenza Paolo ha spiegato che non vi è più alcuna differenza tra destra e sinistra e che una democrazia che ti permette di scegliere soltanto tra 2 contendenti (“lo schifo e l’orrore”)…

Ascolta QUI
L’unica soluzione proposta da Barnard sarebbe quella di non votare e di aggiungere sulla scheda elettorale una casella per scegliere “nessuno di questi” al quale poi corrispondano sedie vuote in parlamento. In tal modo, secondo lui, sarebbe possibile infine mandare a casa l’intero parlamento.

Io voglio ancora illudermi che una differenza ci sia, che sia possibile un progresso magari molto lento, ma che la nostra limitata possibilità di scegliere abbia ancora un significato.

Certo, la rappresentazione in parlamento delle sedie vuote per gli astenuti (anche per i non votanti) potrebbe essere significativo. Tuttavia io preferirei avere in parlamento e al governo qualcuno con cui poter dialogare e richiamare ad alcuni principi di fondo. Lo scrivevo già quattro anni fa ne “La Ragnatela del Grillo” nel Capitolo 4:

Cerchiamo di capirci un po’ meglio: io non sono d’accordo che chiunque vinca tanto è tutto uguale ! Questa, secondo me, è la via della impotente depressione ! Intendiamoci: il mio cuore batte a SINISTRA. QUANDO PER SINISTRA SI INTENDE: DEMOCRAZIA, DIRITTI CIVILI, SVILUPPO DEL PENSIERO AUTONOMO E INDIPENDENTE DELLA PERSONA, RISPETTO DELLE MINORANZE ETC ETC. POI possiamo discutere su quale sinistra si muova in modo + intelligente, ma l’antifascismo è un valore FONDAMENTALE sul quale non ho neanche interesse a discutere. Io mi sto riavvicinando alla vita politica, e anche partecipando a questo group, sto indagando dove ci possano essere spazi per esprimersi e cercare strade per migliorare. Non è detto, per me, che in tutti i partiti non ci sia nessuno spazio e TUTTI siano solo una banda di ladroni ! Ci sono sicuramente persone oneste e preparate che cercano di dare il loro contributo (anche a destra capita …) Però si può indagare insieme e verificare quali aperture ci sono nelle varie realtà locali …”

O anche nel Capitolo 13:

“Non ho inventato io certe categorie, servono a tutti per orientarci nel mondo.

Destra richiama conservatorismo tradizionalismo, nazionalismo e reazione

Sinistra ha a che fare con progressismo, riformismo, socialismo, uguaglianza sociale, comunismo e anarchismo.

Far finta che queste categorie non esistano è pura ipocrisia, è in definitiva QUALUNQUISMO! Anche se le generalizzazioni non mi piacciono, ma bisogna pur avere qualche punto di riferimento.”

Nella storia la lotta tra destra e sinistra ha visto lacrime e sangue e io non credo, come pensa Barnard, che la storia sia finita negli anni 80. Credo piuttosto che la sinistra abbia perso completamente la bussola, non abbia più un riferimento ideologico, come il comunismo, che, nel bene ma soprattutto nel male, è rimasto per circa un secolo un punto di riferimento fondamentale, da criticare finché si vuole, ma comunque una meta ideale da raggiungere, sia pur dopo innumerevoli correzioni per le aberrazioni che quasi tutta la sinistra ha sempre riconosciuto, fin dagli anni 60, quando si criticava aspramente l’invasione della Cecoslovacchia da parte dei carri armati dell’URSS.

La caduta del muro di Berlino ha rappresentato la fine di un epoca, di una minaccia per l’Occidente che soltanto Berlusconi continua ad evocare come uno spauracchio per motivi propagandistici.

Eppure non si capisce più quale potrebbe essere l’ideale per la sinistra. Se non rivediamo una posizione centrale della persona umana, un rispetto dei diritti, un’attenzione per i bisogni naturali, per la cultura, per la conoscenza del significato della propria esistenza non come puro e semplice meccanismo produttivo, ma come persona dove i sentimenti e le emozioni sono preponderanti nella bilancia del benessere.

Questo aspetto viene invece colto maggiormente oggi dalla chiesa (che si richiama alla spiritualità) e cavalcato da Berlusconi (con il suo “partito dell’amore”)

Sono modi rozzi ma efficaci per attrarre un consenso altrimenti perduto.

La sinistra di fronte a tutto ciò rimane ubriaca ed intontita, senza comprendere e valorizzare le esigenze di ogni persona e richiamandosi soltanto ad un vano “più soldi per tutti” che rischia di apparire come una semplice truffa (considerando l’ipocrisia di tutti i nostri ricchi politicanti).

Io credo che, nonostante tutto ciò, abbia ancora un senso essere di sinistra e mi dispiace che, alla fine dei giochi, una persona come Paolo Barnard, che apprezzo per la sua volontà di capire il mondo, si riduca alla fine dei giochi a pensarla come Beppe Grillo che tanto critica: parlamento tutti a casa, destra=sinistra, non votiamo e, in ultima analisi, il risultato, seppure infarcito di un’altissima coscienza dello stato delle cose, diventa un semplice qualunquismo. Un inutile nichilismo.

Infine Barnard si lamenta delle migliaia di opinioni che si possono incontrare in Internet o, ancora peggio su Facebook.

Ascolta QUI

Barnard ha messo in rilievo come la partecipazione della gente alla vita democratica sia praticamente scomparsa nel nulla e come gli strumenti che abbiamo oggi a disposizione, come internet o Facebook, non facciano altro che aumentare la confusione con la creazione di innumerevoli fonti, gruppi e posizioni spesso contrastanti e incompatibili tra di loro che creano, secondo Paolo, una specie di overdose di informazione che porta la gente a disinteressarsi di tutto a causa della eccessiva confusione.

Cioè da un lato si lamenta delle scelte ridotte del bipolarismo, destra o sinistra interpretate come schifo od orrore, mentre dall’altra si lamenta delle voci troppo numerosi ed assordanti che ritroviamo su Facebook, dove centinaia di gruppi si affollano a gridare la loro opinione.

Ma Facebook ed internet non sono altro che uno specchio della società.

Siamo noi che decidiamo come utilizzarli. Sono spazi enormi pieni di tutto e di più, ma siamo noi che selezioniamo di cosa interessarci al suo interno.

Lo dice lo stesso Barnard rispetto alla informazione televisiva:

“Lo scadimento dell’informazione in questo Paese riflette ciò che noi siamo, in tv particolarmente.”

Noi siamo liberi di scegliere un programma televisivo premendo il tasto del telecomando, ma caro Paolo, io la TV la guardo veramente poco, ma devo dire che la nostra scelta è davvero molto limitata e quasi sempre ci porta a  trasmissioni a dir poco nauseanti. Risponderai che potevamo pensarci prima e scegliere di seguire programmi diversi piuttosto che Mediaset, ma tuttavia potrai riconoscere che l’occupazione degli spazi televisivi negli ultimi 30 anni da parte del Signor B. si è allargata a macchia d’olio. E il risultato odierno, al di là delle analisi delle colpe è che la TV è una schifezza!

Almeno Internet permette una scelta MOLTO più vasta.

Sul fatto poi che nessuno va più in strada perché rincoglioniamo tutti dietro a una tastiera, mi sa spiegare il nostro Paolo perché di fonte a queste rivolte popolari in Egitto come in Libia si cerca subito di chiudere Internet, Facebook e Twitter?

Al di là di tutto mi ha fatto veramente piacere poter salutare e stringere la mano a Paolo Barnard.

Siamo usciti così dalla comunicazione virtuale, ci siamo potuti guardare in faccia e sentire una vicinanza al di là di tutto, delle opinioni differenti. Una comune volontà di continuare a ricercare una verità che sta comunque in fondo al pozzo.

Qualcosa in comune l’abbiamo senz’altro: siamo entrambi psicologi e praticamente coetanei !

Berlusconi vince con il qualunquismo!

In Italia ha vinto il qualunquismo!

Hanno vinto gli emoticon!

Ha vinto Mike Bongiorno!

Hanno vinto le veline!

Ha vinto il calcio sulla politica!

Ha vinto il sesso sull’amore!

Hanno vinto i siti porno!

Ha vinto il Grande Fratello!

Ha vinto la TV sul cinema e sul teatro e sulla radio!

Ha vinto l’ignoranza sulla cultura!

Ha vinto la violenza sulla ragione!

Ha vinto la Playstation!

Hanno vinto i cellulari e gli SMS!

Ha vinto la moda firmata e copiata.

Hanno vinto le firme taroccate!

Ha vinto il bio certificato, ma coltivato accanto all’autostrada.

Ha vinto “Finché la barca va…”

Ha vinto il conflitto d’interesse che non esiste.

Ha vinto Emilio Fede!

Ha vinto il gossip sulla notizia!

Hanno vinto gli scandali, che tanto … uno più o uno meno …

Ha vinto la mafia, che tanto non possiamo farci niente

Ha vinto il lavaggio del cervello!

Ha vinto la passività!

Ha vinto l’opportunismo e la corruzione.

Hanno vinto i paraculo!

Dichiarava Daniele Luttazzi nel gennaio 2007:

«Per essere ammessi in tv bisogna appartenere alla nuova specie televisiva creata negli anni berlusconiani, ma che va ancora di moda. La figura del paraculo, sì, scriva pure così, quello che non si schiera mai, che si mimetizza, che fa del qualunquismo una bandiera». Mi fa degli esempi? «Nomi e cognomi, come faccio nello spettacolo. Bonolis che dichiara di non sentirsi né di destra né di sinistra, Fabio Volo che si vanta di essere qualunquista, Simona Ventura che si definisce equidistante, aggiungendo candidamente di aver lavorato a Mediaset inseguita dal pettegolezzo di essere l’ amante di Galliani e di averlo lasciato credere». Altri nomi? «Gene Gnocchi, Fiorello, Fabio Fazio, Baudo stesso». Personaggi molto diversi fra loro. Dove sta la `colpa’ ? «Sono gli eroi dell’ opportunismo tv, quelli con la maschera patinata. Lavorano rispettando la condizione di non disturbare, non accorgendosi che l’ opportunismo è una forma di corruzione». Ma ci sarà qualcosa e qualcuno che si salva, oppure la satira è morta? «Finchè sarà la politica a stabilire non solo ciò che si può dire, ma anche chi lo dice e in quale modo, vuol dire che l’ ambiente è irrimediabilmente inquinato. Al massimo viene tollerata l’ allusione blanda, la comicità alla camomilla, ma questa non è satira»

Ha vinto il lavoro nero!

Ha vinto l’evasione fiscale, che altrimenti come fai?

Ha vinto: “vuole la fattura o lo sconto?”

Ha vinto il Festival di Sanremo!

Ma chi ha perso?

Ha perso chi è morto, come

Jimi Hendrix,

Jim Morrison,

Bob Marley,

Fabrizio De Andrè

Ha perso l’uomo qualunque

Abbiamo perso noi …

Noi che siamo strani …

La psicologia e la matematica servono a vincere le elezioni e a conquistare il potere?

Io penso di sì.

Come si fa?

Semplice:

  1. usando potenti mezzi di comunicazione (TV) si cerca di creare una certa visione del mondo, dove le cose futili sono più importanti delle cose serie
  2. si eseguono sondaggi su ciò che la gente pensa, desidera e sulle sue aspettative
  3. si promette alla gente quello che essa desidera
  4. una volta conquistato al potere, sempre con i potenti mezzi di comunicazione, si racconta che si sta procedendo spediti verso la realizzazione di tutti i desideri
  5. si aumenta così sempre di più il proprio consenso

Orwell in fondo ce lo aveva già detto …

Altra abile mossa: creare una stupida opposizione nella quale gli “irriducibili” si possano identificare ma che abbia come caratteristica la totale inconcludenza, della serie “can che abbaia non morde” (Vedi Beppe Grillo & Co.) In fondo è soltanto l’altra faccia della medaglia.

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