Sarà sicuramente eccezionale! Con tutte le pessime previsioni che ha addosso mostrerà senza dubbio le qualità di un anno fuori dal comune. Un anno di transizione con cambiamenti imprevedibili, al di là delle previsioni più funeste!
Mio Papà mi diceva sempre: “se Dio vuole” per rammentare che la nostra volontà è sempre importante, ma in certi casi nulla è nelle nostre mani.
Buon Anno a tutti
Ieri un amico mi ha detto: ma perché non scrivi più sul blog?
Allora oggi ho pensato di scrivere sull’amicizia.
Passo la mia vita continuando a parlare con le persone. In ogni modo. Telefono, chat, email. A volte le incontro. Abbastanza raramente. Tre o quattro volte all’anno.
Fa parte del mio lavoro. Parliamo di affari. Si vende, si compra.
Però oltre a questo sento che, quasi sempre, c’è un filo che ci lega. Una sintonia, una complicità.
Qualcosa di più del semplice “Ne hai? Quanto vuoi? Fai un po’ meno! Mandane tre!”
Quando i rapporti sono più amichevoli spesso crescono anche gli affari, ma non sempre.
Ma almeno si riesce a divertirsi facendo due chiacchiere, sfottendoci un po’, volendosi bene.
Per molti anni abbiamo avuto due cani a casa. Cioè, ne avevamo uno, Viento, ma un giorno è tornato dalle sue passeggiate solitarie portandosi un’amica. Un cane bianco, dolce, con l’aria un po’ smarrita.
E nessuno ha avuto il coraggio di chiuderle la porta in faccia. Così, per molti anni, Viento e Gringa hanno fatto parte della famiglia.
Avevano una intesa speciale. Ricordo che li chiamavo, per farli tornare a casa, loro si scambiavano un’occhiata densa e rapida, e poi … Via! Scappavano via con una corsa forsennata, giocando e mordicchiandosi in continuazione durante la corsa. Erano davvero amici.
Poi un giorno Viento non è più tornato a casa. Non abbiamo mai saputo perché e per come. Gringa è rimasto il nostro cane. Anche se la mancanza di Viento si è sentita a lungo.
Spesso l’amicizia non ha bisogno di parole, è una questione di intesa. E l’intesa è una faccenda più epidermica.
Ma torniamo al mio amico di prima.
E’ un “ragazzo” che cerca di dedicare un poco del suo tempo all’impegno sociale. Ci mette il cuore. Ha fondato l’Associazione I Care e, quando può, organizza iniziative, convegni, conferenze.
Adesso si impegna molto per il referendum sull’acqua, chissà perché non si impegna per il nucleare, però adesso è così.
Con Marco spesso litigo. Bonariamente, che ci vogliamo bene, ma ci capiamo poco.
Ad ogni modo cercherò di trovare la possibilità di condividere parte delle mie esperienze, di trovare energie per sviluppare progetti e iniziative, perché alla fine la nostra esperienza possa essere utilizzata anche dagli altri, anche se il tempo dei sogni e delle grandi speranze è già finito …
Ma le trasformazioni hanno sempre tempi molto più lunghi del nostro desiderio, che avrebbe sempre aspettative magiche.
Come l’amicizia, una magia unica, che si arricchisce della diversità.
Il nostro mondo è pieno di diseguaglianze, ricchi e poveri sono lontani anni luce per la differenza di beni posseduti. Alcuni muoiono di fame mentre altri nuotano nell’oro.
Ma, a parte gli eccessi, che dovrebbero sempre essere eliminati, vista l’assurdità della morte di bambini colpevoli soltanto di essere nati nella parte sbagliata del mondo, in qualcosa siamo tutti uguali.
Le nostre giornate sono per tutti di 24 ore. Il tempo passa e nessuno diventa più giovane.
Una banalità, certo, ma quante volte ci soffermiamo a pesare il nostro tempo?
Quante volte ci impegniamo veramente a difendere il tempo che possiamo destinare a noi stessi, ai nostri affetti, ai nostri interessi?
Tutti dobbiamo dedicare alcuni tempi fisiologicamente alla sopravvivenza: dormire, bere, mangiare, urinare e defecare sono attività cui nessuno, ma proprio nessuno, può rinunciare.
E già dedicarsi a queste attività con un certo gusto, piuttosto che come allo svolgimento di pure necessità, aiuta il nostro benessere.
Potremmo aggiungere anche lavarsi, e lavare i denti …
Anche questo può essere piacevole!
Anche il luogo dove viviamo andrebbe mantenuto pulito e ordinato, già più noioso tuttavia abitare in un luogo accogliente è anch’esso un piacere (casa mia casa mia, per piccina che tu sia…)
Diciamo che, ad andar bene, 10 ore al giorno sono piene per queste attività essenziali.
Ne restano 14! Neanche poche …
Se 8 ore servono per lavorare magari altre 2 o 3 ore servono per raggiungere il posto di lavoro.
E già questa è una grande fregatura, perché questo è tempo che nessuno ci paga, anzi dove sosteniamo spese per spostarci, oltre ai disagi dovuti ad un traffico spesso congestionato, costoso e disagevole.
Una organizzazione migliore ed il telelavoro potrebbero aiutarci, anche perché sembra che in fatto di tempo libero gli italiani siano gli ultimi in Europa …
E forse qualcosa si sta muovendo, con l’aiuto del governo (strano, ma sembra vero) e il beneplacito di tutti i sindacati (uuuhhh!).
Allora ben venga il maggiore spazio per noi stessi e per i nostri affetti, purché non venga buttato via davanti alla TV…
In effetti sembra che quello che ci rubano, che cercano di prenderci a nostra insaputa sia proprio il tempo, il NOSTRO TEMPO.
Questo tempo LIBERO, se non stiamo più che attenti, in realtà viene ingabbiato nelle abitudini che ci rimbambiscono: la TV o la droga (intesa come sigarette, alcool e altri stupefacenti) o lo sport inteso come tifo (soprattutto calcistico).
La cultura, l’arte, la pratica sportiva, l’amore, l’affetto hanno magari meno spazio nella nostra vita della pubblicità (che subiamo passivamente), di you tube, delle partite di calcio trasmesse in TV, del sesso pubblicizzato o venduto, delle avventure dei reality show o anche di Facebook e Internet che ci portano a volte a naufragare senza meta più che a navigare!
Insomma, teniamoci il nostro tempo e non lasciamoci fregare stupidamente!
Pretendiamo di avere il lavoro vicino, o i mezzi di trasporto efficienti, o di lavorare a casa.
Cerchiamo di avere attenzione per coloro che ci sono vicini, con cui abbiamo un rapporto di amore e di amicizia. Non finiamo per considerarli come una parte scontata del nostro quotidiano.
Ricominciano le solite trappole, i soliti show, chi vuole parlare e chi preferisce tacere, ben sapendo che il silenzio allude all’indicibile.
Chi è pronto per qualsiasi evenienza e chi invece prudentemente, “per il bene del Paese” si appella al senso di responsabilità …
Poi ci sono quelli che vogliono TUTTO SUBITO e quelli che “bisogna saper aspettare” come quelli che si siedono sulla sponda del fiume …
Poi ci sono quelli che le vacanze le hanno viste fare agli altri e hanno solo approfittato di qualche momento di relativa tranquillità …
Anche quelli che “le vacanze cominciano adesso” perché durante l’estate lavorano per i vacanzieri ed è un vero inferno …
Quelli che aspettano che comincino le scuole così i bambini ricominciano a mangiare le banane …
Insomma l’Italia riparte, più povera di prima perché quei quattro soldi che c’erano li hanno spesi in vacanza, disgustata come sempre che tanto niente ci tocca più, con tanta voglia di … non si sa più che cosa.
Ma manca un Andy Warhol, qualcuno che con tocco da maestro, dia un senso artistico al vuoto che ci opprime.