Oggi ho scoperto alcuni dati che smentiscono la Gelmini.
Eccoli:
Rapporto % tra spesa statale e PIL è sotto la media O.C.S.E |
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MEDIA |
ITALIA |
DIFFERENZA |
5,4 % |
4,7 % |
-0,7 % |
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Rapporto % tra spesa statale sull’istruzione e l’intero bilancio dello Stato Italiano è sotto la media O.C.S.E MEDIA
O.C.S.EITALIA
DIFFERENZA
ITALIA/MEDIA OCSE13,2 %
9,3 %
-3,9 %
-
La spesa per studente nell’istruzione è nella media O.C.S.E? SPESA PER STUDENTE
MEDIA O.C.S.E ITALIA DIFFERENZA
ITALIA/MEDIA OCSESCUOLA PRIMARIA 6.252 USD 6.835 USD +583 USD SCUOLA SECONDARIA 7.804 USD 7.648 USD -156 USD SCUOLA TERZIARIA 11.512 USD 8.026 USD -3.486 USD TOTALE 25.568 USD 22.509 USD -3059 USD Usd=dollari USA, terziaria=università
La premessa allo schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e del Ministero dell’Economia di cui all’art. 64 comma 3 della legge 6 agosto 2008, n. 133 recita “…a fronte di una spesa per allievo superiore alla media OCSE..”. Questa è una generalizzazione vera solo per la scuola primaria dove si raccolgono rinoscimenti da enti di valutazione internazionali. La tendenza dei paesi più avanzati è di un forte investimento nella scuola primaria. Il governo trasforma un motivo di vanto e un punto di forza in un problema. Viene da chiedersi se gli altri 9 paesi (Lussemburgo, Islanda, USA, Danimarca, Svizzera, Austria, Svezia, Giappone, Belgio *) che investono molto nell’istruzione primaria siano dei folli??
La fonte è una bella mozione di alcuni docenti di Roma:
Mozione Riforma della Scuola CdD del 19 novembre 2008 pag 1 di 2
Presentatori Prof ALARIO, MAURIZI, DE CUNZO, NICOLANTI, TANI, FRUTTERO, EUSTACCHI, PALETTA, PELLEGRINI
MOZIONE DEL COLLEGIO DOCENTI SULLA RIFORMA DELLA SCUOLA
approvata dal Collegio Docenti I.T.I.S. “Albert Einstein” di Roma, 19 novembre 2008
Il Collegio dei Docenti dell’istituto A. Einstein riunitosi in data 19 novembre 2008 considerati gli articoli della costituzione richiamati nella nota 1 e in osservanza delle prerogative assegnate al Collegio dei Docenti dal DLg 16 aprile 1994, n. 297 (2) esprime le seguenti considerazioni in merito allo “schema di piano programmatico” di cui all’articolo 64 comma 3 della Legge n. 133 del 6 agosto 2008 (3):
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la prevista riduzione di 4 ore dell’orario obbligatorio negli istituti tecnici e professionali (3bis) insieme con la riduzione di almeno il 30% della copresenza tra insegnante teorico e itp significano sostanzialmente l’eliminazione di 4 ore settimanali di laboratorio. Questa riduzione porta ad un forte perdita del carattere distintivo ed istitutivo degli istituti tecnici e professionali;
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l’innalzamento previsto in 3 anni dello 0,40 del rapporto alunni classe, coordinato con il meccanismo di accorpamento tra sedi e dirigenze degli istituti sottodimensionati, comporterà un numero degli alunni per classe prossimo a 30 (3tris).
Questo mentre la nuova immigrazione, l’integrazione delle diverse abilità, la moltiplicazione delle agenzie informative e in generale l’evoluzione della società richiedono un insegnamento sempre più individualizzato.
Non è possibile ignorare che:
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la riduzione media di 3 ore dell’orario obbligatorio in tutti gli ordini e gradi dell’istruzione (4) è già stata istituita nella scuola primaria di primo grado con la legge n. 169/08 del 30 ottobre 2008 (4bis).
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l’elevazione del numero di alunni per classe viene ulteriormente amplificata dall’aggiunto comma 6-bis alla legge 133/08 per mezzo del articolo 3 DL n.154 7 ottobre 2008 inserito nel disegno di legge n. 1083 in aula al senato della Repubblica che opererà il commissariamento ad acta per le regioni che non comunicheranno “piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche” entro il 30 novembre di ogni anno (dall’anno scolastico 2009/2010 (4tris))data che precede le iscrizioni alla classe successiva.
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La scuola soffre da decenni di un mancato investimento che ora diventa un disinvestimento da 8 miliardi di euro in 3 anni. Il mancato investimento è testimoniato dal rapporto OCSE 2008 (5).
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Il numero di insegnanti ogni 100 alunni appare anomalo in Italia perché, diversamente da altri paesi OCSE, comprende anche gli insegnati di sostegno, di religione e quelli impegnati in attività diverse dall’insegnamento.
Infine se aggiungiamo l’accorpamento delle classi di concorso previsto ci troviamo di fronte ad una dequalificazione della scuola pubblica e alla mortificazione della funzione docente (5bis).
La classe politica, che pure rappresenta una delle istituzioni della Repubblica, sembra volersi sottrarre ai vincoli dell’ art. 33 della Costituzione (… la Repubblica istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi … diritto dei privati ad istituire scuole senza oneri per lo stato). Infatti, paradossalmente, al previsto taglio di 8 miliardi di euro in 3 anni che riguarda le sole scuole statali si accompagna la conferma per il prossimo anno scolastico del finanziamento di Euro 538.987.26 (6) alle scuole paritarie.
La gravità della misure intraprese e la mancata convocazione preventiva sulla legge 133/08 delle associazioni del mondo della scuola, ci conducono ad avanzare due proposte, ampliamente sostanziate dai temi precedentemente illustrati, che riguardano il futuro concreto delle istituzione scolastiche dell’istruzione pubblica e statale:
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Maggiori investimenti per garantire all’Italia un futuro all’altezza della posizione che occupa nel consesso mondiale. Senza scuola non c’è futuro oggi nella crisi economica: deve essere fatto un investimento sulla preparazione delle future generazioni. In questo senso gli articoli 64 Legge 133/2008, e 4 Legge n. 169/08 del 30 ottobre 2008 rappresentano una segnale di disimpegno molto grave da parte della classe politica, mortificano la funzione docente e il ruolo sociale e culturale della scuola pubblica di stato. Devono essere abrogati e al loro posto vanno previsti maggiori investimenti, tali da raggiungere la media dei paesi OCSE.
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Istituzione di un tetto massimo di 20 alunni per classe come nuovo indice nazionale per la formazione delle classi, in sostituzione dell’indice medio nazionale di alunni per classe che lascia indeterminato il limite massimo. Questo per dare sostanza ed efficacia all’attività educativa che deve affrontare le sfide provenienti dall’evoluzione della società p. es.: la nuova immigrazione, l’integrazione delle diverse abilità, la moltiplicazione delle agenzie informative, le quali richiedono un insegnamento sempre più individualizzato.
Questa delibera sarà inviata agli organi istituzionali, alle istituzioni della Repubblica, alle Associazioni sindacali, professionali, dei genitori della scuola e ai vecchi o nuovi media.
Approvata maggioranza con voti 56 su 60
Nota 1
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Art. 9 la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica
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Art. 3 la Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
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Art. 21 Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
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Art. 33 l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
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Art. 34 La scuola è aperta a tutti. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
Nota 2 Art. 7 – Collegio dei docenti
Mozione Riforma della Scuola CdD del 19 novembre 2008 pag 2 di 2
Presentatori Prof ALARIO, MAURIZI, DE CUNZO, NICOLANTI, TANI, FRUTTERO, EUSTACCHI, PALETTA, PELLEGRINI
Nota 3
Piano programmatico di cui all’articolo 64 comma 3 della Legge n. 133 del 6 agosto 2008 è stato emanato in settembre del c.a. dal Minisitero della Istruzione, dell’Universita della Ricerca Dipartimento per l’Istruzione
….pag 15 e 16 di 24
ANNO SCOLASTICO 2009/10 – Tabella 1 Areee di intervento e stima riduzioni a) Innalzamento del rapporto alunni classe dello 0,20 e 6.000 classi |
ANNO SCOLASTICO 2010/2011- Tabella 2 Areee di intervento e stima riduzioni a) Innalzamento del rapporto alunni classe di un ulteriore 0,10 e 3.400 classi |
ANNO SCOLASTICO 2011/12 – Tabella 3 Areee di intervento e stima riduzioni a) Innalzamento del rapporto alunni classe di un ulteriore 0,10 e 3.400 classi |
Totale calssi ridotte in 3 anni 12.800 |
Tra l’altro vengono citati due interessantissimi documenti in inglese:
Education at Glance 2008 OECD Indicators
Documenti davvero interessanti se vogliamo interessarci di scuola …
Ma la Gelmini l’inglese lo saprà?
O no?
🙂
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