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Grazie Gelmini: le scuole come centri sociali
Il pugno di ferro della Gelmini, l’aumento della severità ha sortito l’effetto contrario.
La Gelmini nasconde anche i dati che ci danno un calo dei bocciati durante il suo regno, evidenziando un altro grande merito del suo governo: la trasparenza
In effetti gli insegnanti, di fronte all’autoritarismo inutile e controproducente di Maria Stella, si sono alleati con gli studenti nel rifiuto delle indicazioni ministeriali e hanno di fatto allargato i loro giudizi con la loro benevolenza.
Meno male, aggiungo io. Almeno il fattore umano a scuola ha ancora una valenza.
Dando per scontato che sono ben poche le competenze che si riescono ad acquisire a scuola, ci si chiede che valore possa mai avere un aumento delle bocciature.
E’ ben raro quel ministro che si vanta del mancato conseguimento dei risultati, ma siccome siamo in Italia questo ci tocca.
Tuttavia la Ministra ha soltanto tagliato i finanziamenti ma non è riuscita a tagliare gli studenti.
Almeno la scuola ritrova così la sua principale funzione di socializzazione: un bel centro sociale dove i nostri ragazzi imparano un sacco di cose sulla vita.
Imaparano a fumare, a farsi le canne, le gioie del sesso e la musica buona.
Alla faccia della Gelmini.
Che rimanga nel suo tunnel!
Disegno di Andrea Pazienza
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Un pizzico di follia
Omaggio ad Andrea Pazienza, artista scomparso tragicamente più di 20 anni or sono.
Spero soltanto che nessuno raccolga l’invito della tavola, ma a volte situazione apparentemente senza vie di uscita si possono risolvere soltanto grazie a un pizzico di follia.
In altre situazioni, troppe purtroppo, non si esce in piedi…
In fondo genio e follia spesso convivono
Tratto da Nodi di R.D. Laing
In lui ci dev’essere qualcosa che non va
perché non agirebbe come fa
se così non fosse
quindi agisce come fa
perché in lui c’è qualcosa che non va
Non crede che in lui ci sia qualcosa che non va
perché
in lui una delle cose
che non va
è il fatto che non creda che in lui ci sia
qualcosa che non va
quindi
dobbiamo aiutarlo a rendersene conto,
il fatto che non creda che in lui
ci sia qualcosa che non va
è in lui una delle cose
che non va.
in lui c’è qualcosa che non va
perché crede
che in noi ci sia qualcosa che non va
per il fatto che cerchiamo di aiutarlo a vedere
che ci dev’essere qualcosa in lui che non va
a credere che ci sia qualcosa in noi che non va
per il fatto che cerchiamo di aiutarlo a vedere che
lo stiamo aiutando
a vedere che
non lo stiamo perseguitando
aiutandolo
a vedere che non lo stiamo perseguitando
aiutandolo
a vedere che
si rifiuta di vedere
che c’è qualcosa in lui
che non va
a non vedere che c’è qualcosa in lui
che non va
a non esserci riconoscente
almeno del nostro cercare di aiutarlo
a vedere che c’è qualcosa in lui
che non va
nel non vedere che ci dev’essere qualcosa
in lui che non va
nel non vedere che ci dev’essere qualcosa
in lui che non va
nel non vedere che c’è qualcosa in lui
che non va
nel non vedere che c’è qualcosa in lui
che non va
a non essere riconoscente
che non abbiamo mai cercato di far sì
che si sentisse riconoscente
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