Natale è una lacrima per una stupida cravatta,
un’altra lacrima per qualcuno che non c’è più
e per qualcuno che forse non ci sarà domani,
come tutti noi.
Quando domani è un giorno come un altro
che comunque arriverà,
anche se, a volte,
specialmente essendo giovani,
che la fine sembra così lontana
da sembrare impossibile,
invisibile e irraggiungibile,
ci facciamo male inconsapevoli,
che il rischio sembra soltanto
il pepe della vita.
Volersi bene è una conquista,
non è un automatismo.
Andiamo tutti verso la morte,
ma forse possiamo ancora usare
differenti velocità
per il nostro emozionante viaggio,
cercando di renderlo
delizioso e infinito.