Vivo a Spinetoli da sei anni.
Conosco bene la Scuola Media di Pagliare, la parte del Comune che si trova nella vallata, considerando che i miei figli l’hanno frequentata, anzi la più piccola la frequenta ancora …
Ma per sapere quello che accade attorno allo “Stagno delle Meraviglie” mi è capitato soltanto di leggerne la storia su Byoblu, il blog di Claudio Messora, che riprende il tema anche in questo secondo post, intitolato addirittura:
Lo stagno di Spinetoli come il muro di Berlino
La storia è controversa e, come tutte le storie un po’ bislacche, mi incuriosisce.
Pertanto sono andato a trovare il Sig. Gino Schiavi, come promesso nel blog di Byoblu
Ho conosciuto così una persona molto simpatica e assai disponibile e ho iniziato a chiedermi come mai il nostro Gino, ambientalista praticamente da sempre, fosse finito nel mirino come una persona che odia la natura, lo stagno e tutta la fauna che lo popola.
In effetti Gino sembra ormai affezionato ai rettili che ogni tanto incontra, mentre le maggiori lamentele sembrano arrivare dalla sua signora effettivamente un po’ terrorizzata per gli orripilanti e frequenti ritrovamenti nell’ambiente domestico.
Nella casa della famiglia Schiavi, proprio di fronte al famigerato stagno, si vive ormai praticamente barricati in casa, con porte e finestre sempre serrate.
E in estate questo estremo rimedio non è certo piacevole …
Il Sig. Gino ha tentato tutti gli espedienti per tenere alla larga le povere bestiole, colpevoli di appartenere alle specie striscianti e antipatiche all’uomo fin dai tempi di Adamo ed Eva.
Questa paura è piuttosto comune, tanto che è stato coniato una parola apposita per descriverla: ofidiofobia.
Un bel repellente chimico, usato con tutte le precauzioni, come illustrato nel suo dossier, è riuscito nell’intento, salvo poi essere beffato dai suoi tre gatti di casa che, con grande gioia da piccoli predatori, talvolta portano in omaggio alla famiglia una biscietta ancora in forma, capace di scavalcare ogni ostacolo e di intrufolarsi in qualche angolo della casa.
Che fare a questo punto? Si potrebbero anche chiudere i gatti in casa? Ma non è certo il caso!
In realtà il Sig. Gino, persona dotata di grande sensibilità e intelligenza, non si arrende di fronte a nulla e non indietreggia.
Lo stagno ospita molte forme di vita, tra cui una specie rara e protetta, il rospo smeraldino.
Tuttavia Gino osserva che, con ogni probabilità, il prezioso rospo, arriva da un canale poco distante e l’interramento dello stagno non necessariamente ne decreterebbe la scomparsa, ma soltanto un rapido trasloco.
Certo che una bella area protetta sarebbe forse una soluzione più auspicabile!
Il dibattito sul tema si sviluppa nel forum di Natura Mediterraneo, per ben 31 pagine!
Sono riuscito a leggerlo tutto! Che fatica …
Diverse volte il caro Gino ha abbandonato la discussione, ma infine si è lasciato coinvolgere dalle altre parti in causa, coloro che vogliono proteggere la vita dello stagno, che si è ormai adattato completamente all’ambiente circostante, pur essendo una creazione del tutto artificiale.
Ma, oggi come oggi, lo vediamo impegnato accanto ai suoi contestatori di ieri, agli insegnanti della scuola, fianco a fianco per “proporre alla regione un progetto pluriennale sulla biodiversità, vorremmo classificare tutti gli organismi presenti nell’ecosistema, con particolare riferimento al rospo e alla biscia.
Il progetto prevede una parte in cui si studierà la possibile convivenza tra l’ambiente naturale e quello urbano ed eventuali interventi per impedire che i due entrino in conflitto.”
come afferma la Prof.ssa Sandra Antimiani a pag. 31 del suddetto FORUM
Il Sig. Gino, non solo vuole condividere il progetto, ma segnala anche altri elementi di disturbo dell’ambiente:
“In futuro,spero di poter condividere con tutto il vicinato il vostro nuovo progetto che andrebbe inserito stabilmente nel contesto di un vero parco urbano,per cui è ,a mio avviso,indispensabile ottenere una definitiva destinazione urbanistica e la relativa sistemazione di quell’area.Oltre ciò,va considerato e non trascurato il fattore di rischio ambientale dato dall’eventuale rilascio in atmosfera di fumi,gas e polveri derivanti da processi produttivi insalubri di un’azienda presente nelle immediate vicinanze. “
Veramente meraviglioso questo piccolo stagno, sembra quasi incantato.
In Italia è veramente raro trovare le persone che fanno tesoro della conoscenza reciproca, comunicano e scoprono durante il percorso di avere obiettivi ed aspirazioni simili.
In genere troviamo sempre polemiche sterili, posizioni rigide che si contrappongono, persone che continuano a perorare cause anche assurde soltanto per mantenere la posizione iniziale con cocciutaggine, anche se al di fuori di qualsiasi logica.
Insomma non siamo più abituati a ragionare, ma soltanto a cercare di aver ragione!
Forse, in questo caso, le persone comuni hanno cercato di capire e intervenire in modo autonomo, senza legarsi a schieramenti politici, senza proclami e schieramenti, e proprio questo ha permesso un’auspicabile soluzione che speriamo possa accontentare tutti.
Speriamo anche che la politica si metta poi al servizio delle esigenze dei cittadini e non strumentalizzi in alcun modo la realizzazione dei bei progetti di intervento. Speriamo anche che i politici locali siano in grado di aiutare effettivamente, e non soltanto a parole.
QUI è possibile scaricare il dossier di Gino Schiavi sullo Stagno delle Meraviglie.
(adesso finalmente funziona …)
E’ molto interessante.
Ringrazio Byoblu per avermi aiutato a trovare un nuovo amico!
Purtroppo le intenzioni apparentemente pacifiche hanno comunque prodotto l’interramento dello stagno didattico di Pagliare (Spinetoli) scempio ecologico e sopratutto morale. La paura e l’ignoranza hanno in questo caso vinto sulla voglia di far conoscere e di educare i bambini in maniera stimolante e concreta. La salute pubblica in questo caso è una parola vuota, che nulla ha a che fare con questo triste atto.
Ciao Riccardo!
La storia si è complicata in seguito e i problemi sono diventati molteplici.
Non ho seguito il corso di tutti gli avvenimenti, ma posso garantirti che lo stagno verso la fine era in uno stato alquanto pietoso.
Le ragioni? Non so bene.
Non voglio attribuire colpe e meriti a nessuno, ma vorrei ricordare che comunque si trattava di una struttura artificiale.
Sono attualmente in fase di realizzazione altre attività didattiche nella stessa area.
Vorrei solo ribadire che è meglio evitare giudizi affrettati, soprattutto se la conoscenza degli avvenimenti è alquanto approssimativa, come in questo caso.
Ciao